Come Innescare il Bigattino per la Spigola: Guida Dettagliata
Ferragosto è un periodo in cui molti si dedicano alla pesca in mare, e tra le prede più ambite c'è la spigola, apprezzata per la qualità delle sue carni e per la sfida che offre ai pescatori.
La pesca alla spigola nasconde un fascino che si cela dietro l'intima sfida tra predatore e pescatore. Molti sperimentano per la prima volta la magia della pesca in notturna a caccia di spigole, prede ambitissime per via della qualità delle carni (20€ al chilo per una spigola fresca) che molto spesso divengono un succulento pasto serale con pomodorini e prezzemolo.
Questa guida si rivolge principalmente a chi si avvicina per la prima volta alla pesca alla spigola, offrendo le basi per affrontare questa tecnica, soprattutto in notturna.
Condizioni Ideali e Spot di Pesca
Basandomi sulla pura esperienza personale, ho notato che l'attività della spigola raggiunge il culmine di notte in condizioni di mare calmo, alta marea e luna crescente. Oltre alla notte, i momenti migliori restano sempre i cambi di luce: tramonto e alba. Escono dalle tane alla ricerca del nutrimento cacciando tutto ciò che incontrano.
La minore propensione all'abboccata delle notti di luna piena rende più complessa la sua pesca, ma non è del tutto impossibile. Sembrano quasi apatiche e la ricerca di cibo si svolge quasi sempre sul fondo. La taglia estiva delle spigole è comunque ridotta e si assesta tra i 250/300 grammi (minimo "sindacale" da ributtare in acqua) fino agli esemplari da chilo.
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Il pascolo avviene non molto lontano da riva, perché molto spesso le spigole vanno alla ricerca di pesce foraggio o di scarti dei pescherecci professionisti. Capita sovente che le spigole sostino presso canali fognari mal depurati, richiamo non indifferente per gli esemplari di grossa mole.
Spot di Pesca
La spigola, con il suo comportamento predatorio e la sua adattabilità, può essere insidiata in una varietà di ambienti marini, rendendo ogni uscita di pesca un’avventura unica. Saper individuare i migliori spot è fondamentale per massimizzare le possibilità di cattura. Scopriamo insieme i luoghi più fruttuosi per la pesca della spigola!
- Scogliere: Rappresentano uno dei luoghi privilegiati per la pesca alla spigola. Questi habitat naturali forniscono rifugi ideali per il pesce, consentendogli di nascondersi e cacciare le prede.
- Porti: Sono un altro hotspot per la pesca della spigola. Questi ambienti artificiali offrono rifugi e cibo in abbondanza, grazie alla presenza di altre specie ittiche e ai resti derivanti dalle attività umane.
- Foci: Le foci dei fiumi rappresentano un habitat privilegiato per la spigola. Queste aree, dove l’acqua dolce incontra il mare, creano un ecosistema ricco di nutrienti che attrae una grande varietà di pesci.
- Dalla Spiaggia: Non sottovalutare la pesca dalla spiaggia! Questo approccio offre un’esperienza affascinante e la possibilità di catturare spigole anche in acque poco profonde.
Attrezzatura Necessaria
Pescare la spigola in notturna richiede una canna bolognese dai 6 agli 8 metri ad azione rigida, un mulinello di taglia 2500/3000, alcuni galleggianti con portastarlight nelle grammature da 1 a 2 grammi, pallini di piombo, terminali sottili, ami microscopici e bigattini. Una canna lunga permette di effettuare una buona trattenuta dell'esca in condizione di corrente laterale (sia ad entrare, sia ad uscire) mentre un mulinello di taglia 3000, possibilmente a bobina larga, garantisce lanci e recuperi efficaci aiutando il pescatore nella sua impresa. I galleggianti con portastarlight sono utili per vedere le abboccate ad una certa distanza, facendo uso dello starlight (stecca luminosa che si applica sul galleggiante).
Attrezzatura Dettagliata
- Canna Bolognese: Lunga dai 6 agli 8 metri, ad azione rigida per una trattenuta efficace.
- Mulinello: Taglia 2500/3000, ideale per lanci e recuperi efficaci.
- Galleggianti: Con portastarlight, grammature da 1 a 2 grammi.
- Pallini di Piombo: Essenziali per la piombatura della lenza.
- Terminali: Sottili, per una presentazione discreta dell'esca.
- Ami: Microscopici, per inneschi precisi.
- Bigattini: L'esca per eccellenza.
Montatura e Piombatura
La montatura richiede l'impiego di galleggianti per la pesca in notturna a forma variabile da 1 a 2 grammi (come in foto): carota o goccia a seconda delle condizioni del mare. Seguirà una spallinata composta da 10 pallini regolari, a distanza di 10/15 cm l'uno dall'altro. Se usiamo un galleggiante da 1 grammo scegliamo piombo spaccato da 0,09 - n°7 (numerazione standard) gr mentre con galleggiante da 1,5 gr monteremo quelli da 0,15 gr - N°5. In caso di galleggiante da 2 grammi, mettiamo pure 11 pallini da 0,18 gr - N° 4.
Lanceremo il galleggiante e attederemo l'abboccata a filo leggermente teso con la canna bassa, lasciando che la corrente trascini delicatamente il galleggiante. Il terminale è un punto su cui vorrei richiamare l'attenzione. In figura noterete la dicitura tra 0,60 cm e 1 metro. Mi riferisco, ovviamente, a fondali di 3/4 metri dove stendere una lenza morbida e corta allo stesso tempo. In caso di profondità maggiori costruiamo pure uno svolazzo più lungo, anche da 1,5 metri.
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La limpidezza delle acque estive ci porterà ad acquistare monofili sottili, possibilmente dello 0,10 o 0,08. Minore sarà il diametro del terminale, maggiore sarà il divertimento e la soddisfazione per aver catturato una bella preda con attrezzature ultra-light. Molti pescatori montano il fluorocarbon anche di notte; mi pare più un'esagerazione commerciale che una vera necessità.
Innesco del Bigattino: Tecniche e Consigli
L'innesco del bigattino assume un'importanza determinante nella riuscita finale della battuta di pesca. Per effettuare le foto in still life ho utilizzato i bigattini finti montati su un amo senza ardiglione del n° 14. Nella realtà, sono solito consigliare ami del n° 16,18 o 20; con i Gamakatsu 6315, Gamakatsu LS-2270BB o i Tubertini Serie 229 Black Chrome mi trovo molto bene perchè rappresentano la soluzione per la pesca rispettivamente con amo a gambo lungo, senza ardiglione a gambo corto, gambo corto di colore nero con occhiello.
Tecniche di Innesco
- Innesco 1: Bigattino singolo innescato dalla pancia. Soluzione per spigole sospettose e ami piccolissimi accompagnati da terminali capillari.
- Innesco 2: Doppio bigattino, innescato per "gli occhi", ovvero i due puntini superiori. Garantisce la massima mobilità dell'esca e una vitalità molto lunga.
- Innesco 3: Doppio bigattino. Il primo innescato per gli "occhi" e il secondo (finale) per la "coda". Conferisce una buona velocità nel recupero dell'esca e si mostra come un innesco alternativo, dotato di un movimento diverso dal solito.
- Innesco 4: Doppio bigattino. Il primo è infilato sull'amo per intero, con la coda libera di muoversi. Il secondo resta agganciato per gli "occhi". Innesco molto corposo ma di vitalità piuttosto bassa. Va cambiato frequentemente perchè il primo bigattino muore dopo poco tempo.
- Innesco 5: Triplo bigattino. Due bigattini inseriti per gli "occhi" e uno per la "coda". Innesco voluminoso per pesci aggressivi.
Provateli tutti dando sfogo all'estro creativo che è in voi. La spigola è un predatore. La sua pesca può essere facile e difficile allo stesso tempo.
L'azione di pesca dev'essere ponderata nei minimi particolari, soprattutto nel sondare e nella pasturazione. Dopo aver montato baracca e burattini, misuriamo il fondale e posizioniamoci ad un palmo dal fondo. Lanceremo con parsimonia e attenzione fiondate regolari di bigattini. Costituiremo una scia costante di larve che permetteranno alle spigole di entrare in "pastura". Così facendo resteranno incollate nella zona e la sfida potrà avere inizio.
Bisogna leggere l'acqua e capire se regolare l'altezza del galleggiante riducendo la profondità di pesca.
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Consigli Aggiuntivi
Tra tutti gli inneschi, mi vengono sempre chiesti dei consigli sul bigattino. Singolo, doppio, a ciuffo o colorati. Questi ultimi sono molto validi nelle acque interne ma pressochè superflui nella pesca in mare.
- Quelli rossi (pinkies) sono indicati per carpe e carassi, magari alternati a bigattini di colore naturale, che invece sono preferiti dai cavedani.
- Gialli e arancioni appartengono all'arsenale degli inneschi da gara per pesci come gardon, scardole e triotti.
- Ci sono poi i grossi (orsetti), gradi quasi quanto una camola e sono larve di tafano e non di mosca, meno mobili ma indicati per selezionare la taglia del pesce.
In base alla profondità che si dovrà raggiungere con la lenza si potrà preferire l’utilizzo, a seconda che si va dalla superficie verso il fondo, di uno o più bigattini. Infatti un ciuffetto di bigattini sarà più appetibile appoggiato sul fondo che sospeso come una marionetta a un metro dalla superficie.
La Pesca alla Spigola in Laguna
Vincere la diffidenza della spigola in queste acque non è semplice e per questo le tecniche di pesca dalla riva qui si specializzano e meritano una riflessione più ampia. Prima di entrare nei discorsi più tecnici, precisiamo che per parlare di pesca in laguna vera e propria è necessario che quest’ultima abbia un’estensione almeno discreta, in modo da risentire della marea e da creare un habitat adeguato. Chi va in cerca di spigole dai moli portuali pratica di solito una pesca all’insegna della “leggerezza”. ln laguna, invece, si sale un poco di calibro.
Anche con le comuni montature da pesca con il galleggiante, se si mantengono i nervi saldi, si possono catturare branzini da 5 chili! Proprio per questo motivo l’attrezzatura da spigola in laguna deve essere collaudata, di qualità e rapportata al peso delle prede.
Per scendere più a fondo nel discorso della preparazione, è bene fare una distinzione tra la pesca con il bigattino e quella con il gamberetto vivo, meglio se reperito sul posto.
Attrezzatura per la Pesca in Laguna
Con il gamberetto vivo:
- Canna bolognese lunga almeno 6 metri, robusta e rigida.
- Mulinello di media taglia caricato con monofilo di qualità, diametro 0,25 mm.
- Galleggiante da 3 a 20 grammi, in funzione della corrente di marea.
- Terminale non più sottile di 0,20 mm, lunghezza circa 70 cm.
- Amo di numerazione compresa tra il 2 e il 6.
Con il bigattino:
- Canna lunga 6 metri con azione più morbida.
- Mulinello caricato con monofilo di diametro 0,16 o 0,18 mm.
- Galleggiante da 2 a 8 grammi.
- Terminale di lunghezza intorno ai 70 cm, diametro non inferiore allo 0,14 mm.
Prima di decidere quando è preferibile andare a calare le esche, infatti, è necessario consultare la tavola di marea che si riferisce alla zona prescelta. Recarsi a pesca con la marea “sbagliata equivarrebbe ad andare incontro a un cappotto assicurato.
La piombatura della lenza può essere realizzata in due maniere diverse ed è bene impadronirsi dell’argomento perché questo è un aspetto tecnico capace di fare la differenza.
- Piombatura “secca”: Si realizza infilando una torpille sulla lenza madre in fase di costruzione della montatura. Questo tipo di piombatura viene utilizzata con corrente media o forte.
- Piombatura “aperta”: Fatta da una lunga fila di pallini di piombo spaccati. La “scalatura” occuperà un tratto di lenza di un metro e mezzo, massimo due. Quando la marea ha poca escursione oppure è in fase di cambio, è necessario montare una piombatura “aperta” fatta da una lunga fila di pallini di piombo spaccati.
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